Come i virus o i batteri, anche le cellule tumorali possono ‘contagiare e avvelenare’ quelle sane che le circondano, facendole ammalare. A dimostrare e riprodurre in laboratorio per la prima volta questo meccanismo, descritto sul Journal of Cell Science, sono stati i ricercatori dell’Università del Delaware. Nell’organismo si producono continuamente cellule tumorali, la maggior parte delle quali viene riconosciuta dal sistema immunitario e distrutta. Alcune riescono però ad eludere questo sistema di sorveglianza, trovandosi un nascondiglio per sopravvivere e crescere. Si è visto che diversi elementi eliminati dalle cellule cancerose si concentrano nello spazio immediatamente circostante il tumore, chiamato ‘microambiente tumorale’. Anche se è noto da tempo che questi elementi aiutano le cellule malate a crescere e moltiplicarsi, non si sapeva invece che avessero un’influenza pure sulle cellule sane vicine. Per la prima volta i ricercatori americani sono dunque riusciti a dimostrare che le cellule del tumore possono indurre quelle sane che le circondano a diventare a loro volta cancerose. Un risultato possibile grazie all’uso di un sistema di coltura in 3D, dove sono state fatte crescere insieme le cellule sane e malate, imitando ciò che avviene nell’organismo. In questo modo hanno scoperto che le cellule del tumore producono un enzima, chiamato proteasi, che sulla superficie delle cellule sane crea un pericolo mix di molecole: la prima, chiamata E-caderina, si unisce al recettore dei fattori di crescita epidermici, facendo ammalare le cellule. ”Come i batteri e i virus, le cellule dei tumori possono ‘infettare’ quelle sane e stimolare cosi’ la crescita del cancro”, commenta Ayyappan Rajasekaran, uno dei ricercatori. Si aprono così nuove aree di ricerca sul fronte del cancro, che potranno aiutare a capire come le cellule del tumore interagiscono con quelle sane vicine, facendo avanzare la malattia.
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